lunedì 31 gennaio 2011

Delle Stelle (proprio ora...)

Per me Clizia è "la veggente". La storia la conoscete quasi tutti: è stata lei a scegliermi, a rinunciare alla sua vita di "gatta da strada"; libera, senza dubbio, ma anche dura e costellata di pericoli. E lo ha fatto un anno esatto prima che la sua malattia la rendesse quasi del tutto cieca - e dunque vulnerabile a qualsiasi tipo di minaccia esterna: gli altri gatti, il transito delle automobili, i bambini pestiferi e rumorosi.
Semplicemente si è presentata davanti al mio cancello, ha fatto capolino e, da quel lontano pomeriggio di novembre, ha deciso che avrebbe abbandonato la sua casa d'origine (ammesso che possa definirsi tale un luogo abitato da persone che abbandonano i propri animali in mezzo alla strada!) per trasferirsi nella mia.
Come opporsi a tale educata ostinazione?

Chiamatemi sciocca, ma ho sempre creduto che Clizia avesse "sentito" la propria malattia, prendendo così per tempo la giusta decisione.
Per questo ho piena fiducia nella sua "vista": come ogni indovino cieco, lei può vedere cose che a noi (a me, agli altri famigli...) sono negate.

Non a caso, dunque, uso spesso con lei i "trionfi". Lo faccio utilizzando il numero sei, dalle lettere del suo nome.

(Altro "indizio": non le ho dato io il nome che porta; glielo avevano dato i vecchi proprietari - che di certo non sono persone amanti della mitologia greca né della poesia. Eppure, per la mia gattona grigia, a suo tempo scelsero l'insolito nome di Clizia che - racconta il mito - fu la ninfa innamorata di Apollo, che decise di trasformarsi in girasole per poter tenere sempre lo sguardo fisso sul sole. Di nuovo la "seconda vista"...)

Oggi pomeriggio abbiamo pescato le Stelle.
Ho girato la carta, l'ho messa sulla scrivania e lei ci si è appollaiata sopra, come fa sempre.

Ancora una volta le Stelle; un simbolo che torna di frequente in questo periodo della mia vita.
Penso all'albero - e alla nuova casa.
Alla necessità di spogliarsi(mi) del passato, dei vecchi schemi, delle distrazioni accumulate durante il mio solito insopportabile Sonno della Stagione Oscura - e alla donna (Lilith primigenia) che rinasce, liberandosi dai propri vincoli.
Nel mazzo che uso abitualmente (un bel mazzo in stile art nouveau, regalatomi da mio nonno qualche anno fa), la carta delle Stelle reca l'immagine di due donne. Una bionda e una bruna (gli Opposti, la costante ricerca dell'Equilibrio - requisito indispensabile per gestire al meglio l'energhéia) che intrecciano le loro mani a sorreggere una stella (la Luce - che scaturisce dall'unione fra Luminosità e Tenebra). Anche i loro capelli (biondi e neri) si annodano, celando in parte l'Albero (Conoscenza e Immortalità).
L'ho osservato a lungo, questo disegno dalle linee aggraziate: mi rasserena e mi consola. Mi sprona ad avere speranza nel cambiamento, nella Rinascita che parte dalle cose piccole, terrene, per coinvolgere infine (microcosmo - macrocosmo) tutto il nostro essere in accordo col Creato.


Le Stelle e l'Armonia...

Perché trascrivo queste riflessioni - abbastanza inutili, ai fini del blog?
Perché ogni Rinascita richiede costanza: nessun seme può bucare la terra ancora fredda in primavera, se non dando prova di grande tenacia.
E così anch'io (anche noi - Strega e famigli!) dovrò tenere fede alla mia "illuminazione", passo dopo passo, parola dopo parola...

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