venerdì 30 novembre 2007

I misteri Eleusini

Eleusi era una città e demo dell'Attica, a ovest di Atene, con la quale era unita per mezzo della Via Sacra.
I Misteri erano aperti a tutti, anche alle donne e agli schiavi e, sostanzialmente, erano imperniati sul ciclo della rigenerazione: sesso, morte e rinascita, che nel mito vengono rievocati col racconto di Persefone rapida da Ades e a lungo ricercata dalla madre Demetra.

Coloro che desideravano diventare iniziati erano presentati al sacerdote dal mistagogo, un cittadino ateniese già iniziato.
Se la richiesta era accolta, gli aspiranti iniziati potevano partecipare ai Piccoli Misteri, celebrati ad Agre (sobborgo di Atene) nel mese di Febbraio (Antesterione): in questa occasione avveniva il rito di purificazione nelle acque dell'Ilisso. In questo modo i candidati diventavano "misti".

Il 13° giorno di Boedromione (settembre) avevano inizio i Grandi Misteri: gli efebi si recavano ad Eleusi a prendere gli hiera (oggetti sacri sul conto dei quali sappiamo ben poco), che venivano portati ad Atene con grandi festeggiamenti.

Il 16 settembre avveniva una nuova purificazione dei "misti", questa volta nel mare, e veniva sacrifica un maiale da latte.

Il 17 e il 18 settembre si svolgevano le Epidaurie, dedicate ad Asclepio, con nuove purificazioni e altri sacrifici.

Il 19 settembre una processione riconduceva gli hiera a Eleusi, lungo la Via Sacra. L'atmosfera, in quest'occasione, era molto gioiosa, allietata da canti e danze. Si giungeva ad Eleusi di sera, alla luce delle fiaccole.

Il 21, 22, 23 settembre, infine, aveva luogo la parte segreta dei Misteri. La regola era che "le cose viste, dette e compiute" durante il cerimoniale non dovessero mai essere rivelate. I Greci si attennero scrupolosamente a questo imperativo e, per questo, su quanto avvenisse durante la celebrazione sappiamo ben poco: molto probabilmente veniva mimata la storia di Demetra e Persefone, in una specie di rievocazione catartica. M. Vegetti annota: «E' possibile che la radice più remota della religiosità misterica risieda nei festival preistorici di esorcismo della morte [...]» (1).

Quel che è certo è che i Misteri di Demetra non rappresentano una rottura con la religione olimpica ufficiale: le cerimonie si svolgevano infatti nell'ambito della polis (che li organizzava, tutelava e amministrava) e agli iniziati non veniva richiesto uno stile di vita che li contrapponesse o li allontanasse dal resto della società.
Quando parleremo dell'orfismo, si capirà per quale motivo questa distinzione sia particolarmente importante.

Fonti:
- Dizionario della civiltà greca Gremese-Larousse
- (1) J.-P. Vernant (a cura di), L'uomo greco, Laterza, Bari 1991.

lunedì 26 novembre 2007

Ho sempre detestato...

... il mio compleanno, soprattutto per la stagione in cui cade: nebbia, freddo umido, pioggia.
Tutti quelli che mi conoscono bene lo sanno: nonostante la mia "neretudine", io O D I O l'autunno e l'inverno. Il freddo mi fa male al cuore, mi deprime e mi fa credere che tutti gli ostacoli in cui mi imbatto siano insormontabili. Mi vengono meno le forze, l'energia, l'ottimismo. Per questo, di riflesso, ho sempre aborrito anche la data del mio compleanno.
Quest'anno, però, *lui* ha compiuto una piccola grande magia e, senza dirmi nulla prima, mi ha portata al mare, dove il clima è primaverile, il cielo terso, l'aria tiepida, il vento leggero. Ho preso il sole sugli scogli, mi sono tolta sciarpa, cappotto e scarpe. Per due giorni ho dimenticato l'inverno e ho fatto shopping: una volta tanto me ne sono fregata persino dei soldi, mio eterno grande cruccio. Una fascia nera per i capelli, un bracciale zingaresco e una collana di pietre colorate, oltre a un paio di cosette per la mia casa: una meridiana in cotto e un piccolo gatto di legno, da mettere sulle nuove mensole della camera da letto.
Sono tornata a casa soltanto oggi e ho trovato tante mail di persone care, che si sono ricordate di me, messaggi sul blog, su Splinder... Vi ringrazio tutti!
Senza contare la cena a sorpresa di venerdì sera, alla Puledra e con gli amici di sempre, che mi hanno regalato libri meravigliosi (lo sanno, che sono la mia più grande passione!), fra i quali ce n'è anche uno... sulle streghe!

Grazie grazie e ancora grazie!

venerdì 16 novembre 2007

Della bellezza delle piccole cose

Nell'ordine:

- ieri ho finito di leggere Moby Dick fra mille lacrime (io tifavo per la balena, s'intende) e alla sera, durante la seduta di PNL (Programmazione Neuro Linguistica: una tecnica psicologica per imparare a comunicare nel modo più sano con se stessi e con gli altri), quando s'è trattato di visualizzare un lago, io lo vedevo pieno pesci.
Io (a *Lui*): «Psst! Io ci vedevo i pesci... Che significato hanno i pesci?»
*Lui*: «Che sei matta da legare. E che devi smetterla con tutti i tuoi libri».

- La mia tesi va. Sembra strano, ma va. Di idee ne ho tante, anche troppe. E scrivo, scrivo, scrivo...

- Last but not least: oggi vedo Marcello. Il mio migliore amico. Quello che mi è stato vicino prima che conoscessi *Lui* e lottavo con tutte le mie forze per ottenere il massimo da una storia malata, sbagliata, deludente. Quando mangiavo poco, pochissimo e non uscivo quasi mai di casa. Lui all'epoca faceva ancora il liceo, io avevo abbandonato un'università che ormai mi spaventava.
Sono passati... quanti anni? Due, tre? Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: Marcy ha finito il liceo e ora è all'università, io sto per laurearmi (scongiuri scaramantici a parte), ho preso casa, la sto arredando come piace a me... Ho lavorato, sudato, pianto ancora (ma spesso è stato per felicità).
Oggi ci vediamo. Per la prima volta. Sì, perché viviamo ai poli opposti dell'Italia e il nostro è sempre stato un dialogo profondo, ma distante. Gli farò vedere la mia casa, i miei amici, gli farò conoscere C. Non mi sembra vero...

A volte la vita può essere m e r a v i g l i o s a. Davvero.

mercoledì 14 novembre 2007

Imperatoria

Nome: Imperatoria
Famiglia: Ombrellifere
Diffusione: boschi e prati umidi delle Alpi e degli Appennini, cresce fino ai 2000-2200 m.
Descrizione: pianta perenne dal fusto eretto, con foglie verdi su entrambi i lati. I fiori (che si aprono nella caratteristica forma a "ombrello") sono di colore bianco e compaiono da giugno ad agosto.



Pianta perenne molto diffusa in Valle d'Aosta, cresce tra i 1300 e i 2000 metri d'altitudine, in luoghi freschi.
Possiede proprietà digestive ed è utile (uso esterno) contro contusioni e reumatismi. Le parti più comunemente utilizzate sono la radice essiccata e le foglie.
Con la radice sminuzzata e cotta in acqua o latte, è possibile ottenere un cataplasma cicatrizzante. Oppure, con la radice e/o le foglie messe in infusione, si possono fare degli impacchi per le ferite.
La radice e le foglie tritate, se bruciate, sono ottimi disinfettanti e deodoranti per gli ambienti chiusi.

Il fiore dell'Imperatoria assomiglia vagamente a quello del Millefoglio; le foglie però, come potete notare, sono del tutto diverse: le due piante non sono facilmente confondibili.

(Infine, non chiedetemi per quale motivo, ma io sono particolarmente a questa pianticella da nulla, che cresce lungo i viottoli di montagna senza dare troppo nell'occhio: sarà per la sua capacità discreta di chiudere le ferite; sarà per l'odore non sgradevole, ma pungente, che si sprigiona ogni volta che apro il barattolino in cui la conservo... Seguendo il mio istinto, la brucio nel fuoco di Calenda.)