venerdì 16 novembre 2007

Della bellezza delle piccole cose

Nell'ordine:

- ieri ho finito di leggere Moby Dick fra mille lacrime (io tifavo per la balena, s'intende) e alla sera, durante la seduta di PNL (Programmazione Neuro Linguistica: una tecnica psicologica per imparare a comunicare nel modo più sano con se stessi e con gli altri), quando s'è trattato di visualizzare un lago, io lo vedevo pieno pesci.
Io (a *Lui*): «Psst! Io ci vedevo i pesci... Che significato hanno i pesci?»
*Lui*: «Che sei matta da legare. E che devi smetterla con tutti i tuoi libri».

- La mia tesi va. Sembra strano, ma va. Di idee ne ho tante, anche troppe. E scrivo, scrivo, scrivo...

- Last but not least: oggi vedo Marcello. Il mio migliore amico. Quello che mi è stato vicino prima che conoscessi *Lui* e lottavo con tutte le mie forze per ottenere il massimo da una storia malata, sbagliata, deludente. Quando mangiavo poco, pochissimo e non uscivo quasi mai di casa. Lui all'epoca faceva ancora il liceo, io avevo abbandonato un'università che ormai mi spaventava.
Sono passati... quanti anni? Due, tre? Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: Marcy ha finito il liceo e ora è all'università, io sto per laurearmi (scongiuri scaramantici a parte), ho preso casa, la sto arredando come piace a me... Ho lavorato, sudato, pianto ancora (ma spesso è stato per felicità).
Oggi ci vediamo. Per la prima volta. Sì, perché viviamo ai poli opposti dell'Italia e il nostro è sempre stato un dialogo profondo, ma distante. Gli farò vedere la mia casa, i miei amici, gli farò conoscere C. Non mi sembra vero...

A volte la vita può essere m e r a v i g l i o s a. Davvero.

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