venerdì 13 aprile 2007

Conto alla rovescia

- 3 giorni e mezzo all'esame di latino. E a me sembra di non sapere niente.
Fra poco, a forza di scandire esametri, pentametri e strofe saffiche, finirò per parlare in versi.
Sono stanca, non ne posso più di stare sui libri. Mi sono addirittura presa quattro giorni di permesso sul lavoro, per prepararmi; ma non so fino a che punto servirà. E' un esame duro e io non ho più testa per queste cose.
Ed è da... quanto? Un mese? Di più?... che non metto più piede nella nostra nuova casa. Ha fatto tutto "lui": ha parlato coi muratori, con l'idraulico, ha seguito i lavori... Mi fido, certo, ma mi piacerebbe poterci andare, almeno una volta ogni tanto. Soprattutto per pulire, ora che hanno finito di rompere e hanno chiuso le tracce. Oppure vorrei andare all'Ikea a comperare i mobili del bagno, visto che li ho trovati, mi piacciono e non trovo mai un pomeriggio libero per andarli a ritirare.
Niente casa, niente shopping, bando alle frivolezze.
Che cosa mi tocca, in queste ultime settimane? Restare chiusa in casa a studiare letteratura latina. E neppure testi interessanti come - che so - gli Epodi e le Satire di Orazio più divertenti (ce ne sono non poche che trattano anche della magia!). No, noi siamo fermi (sempre! E ancora!) al passero di Catullo.

Lo so. Sono noiosa. Lamentosa. E vedo tutto nero. Alla vigilia degli esami è sempre così. Mi trasformo in una nuvola carica di pioggia, che borbotta e minaccia tutto il tempo.

La smetto, la smetto.
E torno al mio passero.

Nessun commento:

Posta un commento